Lamezia Terme – Giornata storica a Lamezia per l’ordinazione episcopale di Monsignor Giuseppe Schillaci che da oggi è ufficialmente il nuovo Vescovo della Diocesi. È iniziata alle 16 la celebrazione presieduta dall’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina. Corso Numistrano si è riempito di migliaia fedeli provenienti da tutta la Diocesi e da quella di Catania, sacerdoti, vescovi e autorità civili e militari. È stato proprio Monsignor Schillaci a scegliere la città di Lamezia come luogo per la sua consacrazione, dal momento che qui sarebbe stata la sua “sposa”. La celebrazione è iniziata con monsignor Schillaci, accompagnato dai giovani delle associazioni e dei movimenti ecclesiali diocesani, nel salone del seminario “Giovanni Paolo II” per l’incontro con le autorità civili e militari. Subito dopo ha raggiunto la Chiesa di San Domenico per la processione verso la Cattedrale. È stato allestito un altare sul corso e 3 maxischermi per consentire una migliore visibilità della celebrazione. Ad animare la funzione, la corale diocesana “Benedetto XVI” e l’orchestra della Diocesi di Lamezia Terme dirette dal maestro Sara Saladino.
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Il benvenuto al nuovo Vescovo di Monsignor Cantafora
Cantafora, ricorda nel suo breve saluto quando, in un pomeriggio di 15 anni fa, più piovoso di oggi, lo consacravano Vescovo della Diocesi. “Con animo sincero e commosso affermo con certezza che il legame costruito in questi anni non si spezzerà e non verrà meno, ma nella preghiera e nel dialogo con il Signore resterà saldo e forte”. “Ti consegno una Chiesa che come Vescovo ho amato e servito insieme alle autorità civili e militare qui presenti ai quali ho rivolto sempre uno sguardo di simpatia, cortesia e di grande ammirazione. Ti consegno una Chiesa che è capace e disposta a camminare con il nuovo pastore, capace di lasciarsi condurre da te”. Conclude il suo discorso di saluto affidando il mandato pastorale di Monsignor Schillaci “sotto lo sguardo materno e premuroso della Vergine Maria di Visora, nostra patrona”. Monsignor Gristina ha dato poi il via alla celebrazione.
L’annuncio di Monsignor Giuseppe Schillaci del clero di Catania, nuovo vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, era arrivato nel corso di un incontro convocato nel salone dell’episcopio da Luigi Antonio Cantafora lo scorso 3 maggio. Monsignor Cantafora fu accolto a Lamezia da commissari prefettizi. Nel 2004, infatti, quando Cantafora divenne Vescovo della Diocesi il Comune era amministrato da una commissione straordinaria a seguito dello scioglimento del consiglio comunale del 2002, scenario che si ripete anche a distanza di 15 anni con Monsignor Schillaci.
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I momenti salienti della Consacrazione
Particolarmente emozionanti i momenti della lettura della bolla di Papa Francesco con la quale ha individuato Monsignor Schillaci per dirigere la Diocesi e della Consacrazione a Vescovo. Monsignor Schillaci è stato interrogato in presenza del popolo sul proposito di custodire la fede ed esercitare il proprio ministero. Particolare attenzione anche per l’imposizione delle mani sul capo di Schillaci per chiedere su di lui la discesa dello Spirito Santo. Momento centrale della consacrazione, l’unzione del capo. Successivamente, sono seguite le consegne che il vescovo riceve nella sua ordinazione episcopale: il libro del Vangelo, che è stato posto sul capo del vescovo, segno di una vita tutta sottomessa alla Parola di Dio e spesa nella sua predicazione; l’anello come simbolo di fedeltà con il quale sposa la Chiesa di Lamezia (donato dai seminaristi con il segno della torre, dell’alfa e dell’omega); la Mitra (donata dai ragazzi della Chiesa di Adrano) e il pastorale come segno di guida, (donato dalla Chiesa di Lamezia, sul quale sono stati incastonati, insieme allo stemma del vescovo, anche Sant’Agata, i Santi Pietro e Paolo e la Madonna di Visora con incise anche delle foglie di quercia).
A Lamezia è giunta anche la famiglia del nuovo Vescovo (la mamma e i suoi 4 fratelli) oltre che a 18 pullman di fedeli provenienti da Catania. Un ponte, quindi, che andrà a legare Adrano, città di provenienza del Vescovo, e Lamezia Terme. Presente anche il primo cittadino di Adrano, “felice di essere qui per assistere a qualcosa di unico”.
L’ingresso in Cattedrale e la “presa in possesso della Cattedra”
Il nuovo Vescovo ha fatto il suo ingresso in Cattedrale dove ha “preso possesso della Cattedra” tra l’acclamazione dei fedeli. Qui ha ricevuto il segno di obbedienza da parte di sacerdoti, diaconi e religiosi a partire dal sacerdote più anziano della diocesi, don Enzo Pullia, e dal più giovane, don Giuseppe D’Apa, poi un religioso e una religiosa, una suora, un diacono e una famiglia di Lamezia. Un Vescovo commesso ha abbracciato la mamma, giunta in città da Catania per essere al fianco del figlio in questa giornata solenne. La cerimonia è proseguita nuovamente all’esterno per terminare, dopo oltre quattro ore, con la benedizione in un bagno di folla. Il nuovo Vescovo ha dimostrato tutta la sua vicinanza ai fedeli stringendo loro le mani per un contatto diretto con la gente, simbolo della sua umanità e umiltà.
Ad occuparsi di garantire un’ordinata partecipazione, le associazioni: Agesci, Anps, Cisom, Fare Ambiente, Malgrado Tutto, Radio Club Lamezia Cb, Unitalsi, l’associazione culturale “Pietro Ardito” di San Teodoro, il gruppo statuari parrocchia Cattedrale, Rinnovamento nello Spirito con la collaborazione della Polizia Locale impegnata per mantenere la sicurezza e l’ordine prima e durante lo svolgimento della celebrazione.
A concludere la giornata, il primo discorso da nuovo Vescovo: “So che si è fatto tardi ma mi tocca parlare” esordisce così rivolgendosi ai tanti fedeli. Nel suo discorso sottolinea l’invito a guardare con lo sguardo di Gesù Cristo “guardare in lui, con lui e per lui, siamo suoi discepoli e come tali vogliamo pensarci”. Evidenzia “l’invito ad ascoltare: è con il vangelo che bisogna misurarsi”. Conclude con i ringraziamenti, in primo luogo a Papa Francesco, poi alla mamma Lia, ai suoi fratelli e al padre defunto. Ringrazia Adrano, il suo paese, e la sua sposa, Lamezia, “alla quale ho detto il mio piccolissimo sì”. Ringrazia, tra gli altri, Monsignor Cantafora per il suo ministero episcopale, e a Monsignor Rimedio, Bertolone, a tutti i Vescovi e a tutte le autorità.
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