L’agricoltura urbana, che consiste nella coltivazione della terra nelle città, è una delle soluzioni attualmente in fase di sviluppo per ridurre le emissioni di gas serra nel Principato di Monaco. Più in generale, il Resort Monte-Carlo Société des Bains de Mer è impegnato in un approccio a lungo termine con le sue varie convenzioni e iniziative per lo sviluppo sostenibile, e con le sue progressive certificazioni Green Globe e l’adesione al programma di pesca sostenibile Mr.Goodfish. È in quest’ottica che il Monte-Carlo Bay Hotel & Resort* già nel 2017 ha acquistato un orto di 400 m2, installandolo sul tetto di una delle sue terrazze. Questa cultura in superficie è visibile dal birrificio L’Orange verte ed è gestita da Terrae Fattoria Urbana*, un’azienda che diffonde la permacultura*. Con questa motivazione, la Fondation Prince Albert II e Monaco Telecom l’hanno premiata recentemente con un assegno di 11.000 euro, in particolare al fine di sostenerla nella gestione dell’orto biologico della Scuola di Fontvieille, una delle tante del Principato che beneficiano di un orto, un’opportunità inedita per sensibilizzare i bambini all’ambiente fin dalla tenera età. Tornando al Monte-Carlo Bay Hotel & Resort, le varietà portate dallo chef martinicano Marcel Ravin* al Monte-Carlo Beach si mescolano con verdure antiche e locali accuratamente selezionate. Christophine, gombo, carote rosse e peperoni bianchi che poi si ritrovano nel menu delle tavole del locale, e al ristorante stellato Michelin appena che, dopo una profonda trasformazione, è stato rinominato Blue Bay Marcel Ravin*,  in presenza diS.A.S. il Principe Alberto, Stéphane Valeri, Frédéric Darnet e lo stesso Marcel Ravin  Situato sulla Pointe de la Vigie, con la sua spiaggia classificata “Rifugio LPO” (Lega per la Protezione degli Uccelli), il Monte-Carlo Beach ha stretto una partnership con la vicina Domaine d’Agerbol*, un modo per creare un legame di qualità impagabile. Questa proprietà a Roquebrune-Cap-Martin coltiva terreni a terrazze fino a 900 metri sul livello del mare, e la SBM non ha esitato ad aiutarla durante la siccità dell’estate scorsa, finanziando l’installazione di un sistema di irrigazione modernissimo. “Abbiamo sviluppato una vera collaborazione con questa azienda agricola di famiglia. La nostra chef Mélanie Serre approva e condivide il sistema agricolo dei giovani Anna e Virginio Ferrari, che coltivano la loro terra seguendo il ritmo delle stagioni  e che hanno compreso le esigenze della chef. Siamo quindi quasi al chilometro zero in linea d’aria, il che significa che le verdure vengono raccolte fresche al mattino e servite a mezzogiorno sulla terrazza del ristorante Elsa», afferma Emmanuel Taillandier, vicedirettore e referente della politica green del locale. Dove non mancano l’alcol di mirto e le tisane prodotte in queste terre e che vengono proposte durante gli eventi. Anche alle Thermes Marins Monte-Carlo* è stato creato un orto di erbe e fiori aromatici nel cuore della città. “Ho notato che sul tetto c’era abbastanza spazio per coltivare un piccolo appezzamento, che via via si allargava. Siamo quindi orgogliosi di questo orto, in cui ogni mattina lo chef del ristorante L’hirondelle, Jean-Laurent Basile, sale per servirsene in cucina”, si entusiasma Jézabel Richard, vicedirettrice referente della politica green dello stabilimento e dell’iniziativa di questo progetto. A queste colture si aggiungono i 200 m2 di terreno coltivati a Beausoleil da Terrae per l’Hôtel Hermitage Monte-Carlo. E Virginie Cotta, segretaria generale del Gruppo e responsabile della RSE (Responsabilité Sociale et Environnementale) presso la SBM, conclude: “Nella logica di questi orti, oggi cerchiamo opportunità territoriali locali per promuovere ulteriormente questi orti a brevi-colture a catena, terreni su cui possiamo coltivare ortaggi e frutta a ciclo breve come ribes nero, fragole o ribes rosso. L’ambizione del gruppo è quella di superare la soglia del 10% del nostro fabbisogno, coperto da questa produzione locale.» Ed aggiunge Dimitri de Andolenko, direttore del settore acquisti di Monte -Carlo Société des Bains de Mer: “Queste iniziative rientrano in una politica di approvvigionamento più globale, che mira a rispettare il ritmo delle stagioni, a favorire i cortocircuiti e, ancor più, la frutta e la verdura fresca locale”.e chiede: “Volendo andare sempre veloci, spesso rischiamo di guardare senza vedere, ascoltare senza sentire, annusare senza sentire. Non sarebbe forse utile, a volte, rallentare per riscoprire meglio il piacere di prendersi del tempo?” Una risposta propriamente in questa ottica viene dalla panoramica terrazza del Boutique Hotel Miramar* dove si trova  il “molto trendy” roof garden del Top Bar Équivoque*, che dallo scorso autunno ha iniziato con grande successo di pubblico ad ospitare eventi internazionali, promuovendo di fatto la produzione e la trasformazione agroalimentare italiana ecosostenibile e di qualità. Il partner rappresentativo è ACLI TERRA*, l’associazione professionale agricola delle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani, che in questi eventi mette in filiera ricercati produttori della penisola e trasformatori internazionali. L’Équivoque è un locale di estrema raffinatezza, ideato da italiani giovani ed appassionati, che offre cocktail e profumi elaborati con la massima attenzione ai prodotti di stagione, alle DOP e AOP italiane e francesi, così come si dedica alla cura dell’alimentazione, segnalando nel proprio menu calorie e valori nutrizionali. É il primo “Menu Perfume Experience” al mondo: un cocktail -menu che si ispira alla profumeria ed offre un’esperienza multisensoriale unica, grazie ai profumi proposti. Prima l’ospite viene coinvolto nella scelta della bevanda in base alle sensazioni olfattive che percepisce, e poi i maestri mixologist creano il cocktail perfetto, seguendo le linee olfattive del profumo. Tutti i cocktail sono di base privi di alcool: l’idea Équivoque è che un cocktail non sia solo l’alcol che si mixa, ma la qualità e l’esperienza che si miscelano. In questa esperienza della ospitalità monegasca ACLI TERRA si è perfettamente integrata, evidenziando il valore del primo appuntamento con “Bee Happy”, la Giornata del miele italiano nel Principato di Monaco. L’evento si è svolto a novembre ed ha portato sul RoofTop Bar di Port Hercule sette produttori di mieli da diverse regioni italiane: Calabria, Basilicata, Lazio, Toscana e Trentino. I mieli scelti da ACLI TERRA sono stati elaborati nei cocktail dai bartender dell’Équivoque, tutto ciò evidenziando il valore ambientale della filiera dell’apicoltura. La collaborazione tra ACLI TERRA, il Principato di Monaco e i giovani imprenditori dell’Équivoque ha continuato a dare i suoi frutti in un workshop che ha concluso l’attivita’ dell’anno 2023 svoltosi a Bologna il 4 dicembre, mirato ad esplorare il comparto delle Erbe Officinali. Un evento dopo l’altro, il 2024 inizierà alla grande il 27 febbraio a Castel Ivano (Trento), con un workshop intitolato Economia e sviluppo rurale; teso ad esplorare le radici dell’economia rurale e a far scoprire nuove prospettive per lo sviluppo sostenibile con ACLI Terra Trento, sarà anche in diretta su Facebook e YouTube. #ACLITerra #Trento #Economiarurale #Agroalimentare. Infine, un altro evento imperdibile dell’Officina dei Sensi! Il 6 marzo presentazione presso l’ Ambasciata Italiana a Monaco e il 7 marzo  all’Équivoque: alle 15,30 Workshop; alle 17 Show cooking e alle 18 Mixology class sulla Trasformazione Ittica artigianale della Cooperativa dei Pescatori di Orbetello, in Toscana, e di quella della riviera laziale con la storica azienda Pollastrini di Anzio. In un raffinato show cooking, i trasformati ittici saranno abbinati ai risi del vercellese grazie alla maestria dello chef Emanuele Federici de “La Bocca di Roma” e degli  chef della “Masseria San Rocco” dell’agro campano, Antonio Troise e Germano Parisi, il quale illustrerà i menu in un fluente francese. A relazionare sulla Filiera Risicola vercellese e sulla Trasformazione ittica saranno il biologo Claudio Brinati e l’agronomo Pasquale Galdieri. Il concetto che ACLI TERRA vuole ogni volta sottolineare con un workshop è quello di valorizzare il lavoro di questi personaggi, orgogliosi di  relazionarsi con l’ambiente accorciando la filiera e sviluppando tecniche sostenibili, fino a costruire una vera e propria cultura dell’ecosostenibile. Insomma, oggi siamo davvero lieti di affermare come tra l’Équivoque ed ACLI TERRA si sia instaurata una sinergia raffinata, che premia (e continuerà sicuramente a farlo) le filiere agroalimentari e i protagonisti delle stesse, ma anche il gusto dei consumatori, con la certezza del rispetto dell’ambiente.

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