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Al via la campagna olearia in Calabria!

Da qualche giorno ha preso piede l’avvio della nuova campagna olearia nella nostra regione.

I frantoi si riaprono, il rumore delle macchine scandisce il tempo, una nuova vita per l’olio d’oliva, la cui fuoriuscita dal separatore commuove e riempie i cuori di allegria.

Da sempre la raccolta delle olive è gioia, convivialità, unione e forza lavoro affinché sulle tavole arrivi quello che non dovrà più essere considerato un banale condimento, ma un elisir di lunga vita. L’olio extravergine di oliva fa bene alla salute, lo sappiamo e al contempo sta crescendo la consapevolezza nel suo consumo. Le previsioni a livello nazionale parlano di una campagna in cui non sono state confermate le aspettative rispetto ad una abbondante fioritura, che a causa di eventi climatici avversi non ha consentito un’altrettanta allegagione.

Le stime ipotizzano un’annata media, con una produzione del 50-60% rispetto ad una annata di carica. Potrei dire che dovremmo abituarci a tali fluttuazioni, l’ulivo è una delle specie più sensibili agli “attacchi” dei cambiamenti climatici, proprio a causa della sua biologia fiorale.

Dovremo imparare a conoscere meglio la sua fisiologia e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici su di essa. Viviamo un periodo in cui i cambiamenti climatici creano non pochi disagi agli agricoltori, lo testimoniano le depauperate riserve d’olio a livello europeo, legato alla perdita di prodotto per seri problemi nelle svariate fasi fenologiche. Tutto ciò ha portato ad un innalzamento dei prezzi d’acquisto dell’oro verde, che se da un lato finalmente ha scardinato un subdolo sistema di mancato riconoscimento all’olio d’oliva di qualità, dall’altro potrebbe innescare dubbi sugli acquisti del consumatore finale, il quale assiste già ad un’impennata sui prezzi finali. Si spera che tale situazione sia da esempio e che il prezzo dell’olio possa stabilizzarsi in modo equo, in primis per chi lo produce che per chi avrà la possibilità di gustarlo. La nostra regione proprio per l’orografia del territorio affronta alti costi di gestione dell’uliveto, dove alcune operazioni colturali come la potatura, la raccolta gravano pesantemente sui costi di produzione, figuriamoci poi se a ciò si aggiunge un mancato riconoscimento sul costo della materia prima. Allo stato attuale abbiamo diverse certificazioni, tra cui le DOP (Brutia, Lametia e alto crotonese) e il Consorzio IGP “olio di Calabria”, il quale porta lustro alla nostra terra insieme a tutte le altre certificazioni.

Tra le attività del Consorzio IGP si annovera la partecipazione al Summer Fancy Food 2023 svoltesi a New York, una vetrina internazionale dove sono state illustrate le proprietà salutistiche della dieta mediterranea. Tra le altre attività del Consorzio IGP Calabria, si annoverano la sensibilizzazione verso i più giovani con tante iniziative nelle scuole alberghiere sull’analisi sensoriale dell’olio d’oliva, ma anche tanti corsi rivolti alle associazioni regionali dei cuochi. In Calabria nascono associazioni dei produttori della Pennualara, della Verace di Saracena, varietà su cui è stato fatto un notevole lavoro di identificazione molecolare ed inserita da poco nel panorama varietale italiano, nonché il Consorzio “oro verde” di San Gregorio d’Ippona, località in cui la coltivazione dell’ulivo si pratica da tempo immemore. Come spesso menzionato, l’Italia detiene il 30% circa del germoplasma olivicolo mondiale e la Calabria non è da meno, ma bisogna lavorarci, non possiamo permetterci di perdere la nostra biodiversità, bisogna investire sulle nostre risorse.

Il ricambio generazionale delle aziende prende piede da qualche tempo, segno che c’è qualcuno che ama la Calabria e che vuole stabilizzarsi nella terra amata e in cui i Greci hanno trovato delle forti similitudini, tanto da definirla Magna Grecia!

C’è bisogno di menti, di voglia di fare, di grandi idee, per il resto abbiamo già tutto! La Calabria merita un cambiamento!

 

Thomas Vatrano, dottore agronomo.

Editor

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